Changer d'échelle (en bois)

Changer d'échelle (en bois) 3

Changer d'échelle (en bois) 1

Changer d'échelle (en bois) 2

Cambiare scala (in legno)

Ho fatto una scultura con pezzi di legno intagliati con una lima.

Ci sono tra 20 e 30 pezzi di legno (legno industriale, utilizzato durante il corso per les struture delle opere), tutti identici e di altezza uguale. Ogni pezzo e stato lavorato in modo originale con una lima a legno e una carta vetrata per dare loro o restituire loro un’anima.

Questo legno industriale ha subito una trasformazione di omogeneità. Che significherebbe renderne la sua singolarità con una mano umana ? Non si tratta della sua prima singolarità, è sparita ormai, ma di una singolarità capace di custodire la tracia della mano umana.

Non la razionalità pero la sensibilità.

Questa proposta è il primo lavoro dell’opera. Corrisponde al primo levello della scultura, quella che sta in contatto con il terreno. Si aggiunge un secondo levello : rami di legno leggermente intagliati.
Questi pezzi sono pezzi naturali intagliti (non hanno subito una trasformazione industriale). Provengono da diversi alberi, e sono di varie forme ed altezze. La loro forma originale viene mantenuta senza aggiungere ne togliere nulla. Questi ramoscelli sono tagliati solo per evidenziare l’azione della mano umana (la mia in questo caso).

Da quest’incontro tra due stati del legno nasce una discuzione, un rapporto particolare che unisce due personalità in una stessa unità.

Alla fine, la forma globale che emerge di questi pezzi di legno prende una direzione sua, ci mostra il senso suo.

Con questa forma finale si tratta di movimento e di temporalità. (Una temporalità che io vorrei : tra quella dell’arte e quella della realtà ; tra quella dei umani e quella della natura. Uno spazio libero del essere mai interroto dal tempo e senza obligazzione di esistere.

Il moi lavoro tratta di presenza e di assenza.
(dell’azione umana, del tempo, della singularità, della verità).

La leggerezza potrebbe essere uno dei modi per esprimere quest’ambivalenza tra presenza ed assenza, in modo simile ad’Italo Calvino quando la descrive in « Lezioni americane » :

« Nei momenti in cui il regno dell’umano mi sembra condannato alla pesantezza, penso che dovrei volare come Perseo in un altro spazio.Non sto parlando di fughe nel sogno o nell’irrazionale. Voglio dire che devo cambiare il moi approccio, devo guardare il mondo con un’altra ottica, un’ altra logica, altri metodi di conoscenza e di verifica. Le immagini di leggerezza che io cerco non devono lasciarsi dissolvere come sogni dalla realtà del presente e del futuro… »